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La prima tappa del mio viaggio in California: Los Angeles

La prima tappa del mio viaggio in California: Los Angeles

Los Angeles, la città degli angeli…la città delle stelle del cinema e di Hollywood…la città della west coast, del mare, delle gang e della musica hip hop eterna rivale di New York e della east coast…la città dei serfisti e del vivere senza troppi pensieri…la città dei Lakers e di Kobeeeee!!! (scusate la piccola degressione cestitica).

Se New York è la città delle opportunità, Los Angeles è la città dove tutto può accadere e dove una semplice cameriera di un fast food può, da un giorno all’altro, diventare una diva del jet set.

Ma L.A. è molto di più. Simboleggia la  California e un modo di vivere la vita in maniera più tranquilla rispetto alla frenesia di altre grandi città americane. La parola che la descrive meglio secondo me è Take it easy!!!

Giorno 1

Dopo circa 15 ore di volo sono atterrato all’aeroporto di LAX nel tardo pomeriggio per la prima tappa del mio viaggio in solitaria in California. È stata la mia prima volta sulla west coast è soprattutto il mio primo viaggio in macchina. Così, appena recuperato i bagagli, mi sono diretto verso gli uffici della Alamo per prendere un auto e mi sono subito buttato nel traffico losangelino con la musica hip-hop a tutto volume con direzione West Hollywood.

Los Angeles

La prima sera mi sono andato a vedere  downtown, e devo dire che quello che ho trovato mi ha sorpreso parecchio. Una grande quantità di senza tetto che occupavano interi marciapiedi, addirittura interi angoli di strada costruendo una sorta di tenda montando dei teli tra i cassonetti. Avevo già letto molto a riguardo nelle mie ricerche, ma vederlo dal vivo è decisamente una cosa diversa. Di sicuro non si ha l’impressione di essere in una delle città più ricche e più importanti degli Stati Uniti.

Giorno 2

Di buon ora mi sono diretto verso la zona più chic della città, ovvero Beverly Hills. Durante il tragitto in macchina sotto le palme, una sola canzone la faceva da padrone: California Love di Tupac. Bisogna sempre portarsi dietro un po’ di ghetto!!!

Beverly Hills è una delle zone simbolo della città. Tutto è curato nei minimi particolari, dal più piccolo filo d’erba alla villa più lussuosa, come in un set cinematografico. Ovviamente la strada regina e centro nevralgico del quartiere è Rodeo Drive con i suoi negozi dove una persona normale deve vendersi un rene per comprare qualcosa e che molti di voi ricorderanno in uno dei film cult degli anni ‘90, Pretty Woman.

Los Angeles

Ma in realtà la meta che avevo in mente fin da prima di partire era un’altra zona simbolo della città e sicuramente più nelle mie corde.

Los Angeles

Venice Beach è un vero spettacolo. Un formicolio continuo di persone che si muovono sulla passeggiata che costeggia la spiaggia tra serfisti, murales, skaters, mangiando burrito e osservando i tanti artisti di strada e coloro che cercano di inventarsi un modo geniale per portare a casa qualche dollaro, come raccontare delle barzellette o dare delle “shitty advice”. Da Venice ho deciso di noleggiare una bici per poter percorrere la lunghissima pista ciclabile che arriva a Santa Monica e che continua fino a Malibu.

Ovviamente LA è anche fatta di molta vita notturna. La mia scelta è caduta sulla zona di Hollywood per una prima visita ai locali della movida.

Giorno 3

Los Angeles

Una delle strade più famose di Los Angeles è sicuramente la Walk of Fame. Un intero isolato piastrellato con i nomi delle più famose star del cinema, della musica e dello spettacolo. Così ho passato una mattinata alla ricerca dei nomi dei miei attori preferiti, quelli che hanno fatto parte della mia infanzia, circondato i vari Spiderman, Batman, Chewbacca e da artisti hip hop di strada che cercano di venderti i loro inediti come se fossi il più famoso dei produttori. Il tutto intravedendo in lontananza  la scritta Hollywood che domina le colline della città.

Dopo averla vista di notte ero davvero curioso di vedere downtown di giorno. Beh se la prima sera mi aveva stupido per sua sciatteria, sono rimasto altrettanto sorpreso di come durante le ore diurne il centro sia una classica downtown americana. La faccia “pulita” della medaglia. Sembrano quasi due città diverse.

Pur non essendo un amante dei musei, secondo me da visitare solo in caso di pioggia, ho organizzato una visita al The Broad. Un museo di arte contemporanea davvero bellissimo e tra l’altro con ingresso gratuito. Da profano ve lo consiglio vivamente.

Los Angeles

All’inizio dell’articolo avevo fatto una piccola degressione cestistica sui Lakers e su Kobe Bryant. Purtroppo per il periodo, così come è successo per i miei viaggi a New York, non erano previste partite Nba e sfortunatamente neanche della Wnba (la lega di basket femminile) e quindi non sono riuscito ad entrare…mi sono dovuto accontentare di vedere lo Staples Center da fuori. Da tifoso e appassionato di basket questo è uno dei palazzetti sacri del gioco, insieme al Madison Square Garden e allo United Center. È stato davvero emozionante passeggiare tra le statue di grandi giocatori come Magic Johnson e Shaquille O’Neal. Ora mi manca solo la statua di Jordan e poi posso morire felice!!!

Giorno 4

Nel mio ultimo giorno ho variato la mia tabella di marcia. Nel mio programma iniziale avevo in mente di visitare gli Studios, nonostante si trattasse di una delle attrazioni più turistiche della città, per quanto fighissima. Finché una coppia di amici che vivono a LA da un po’, mi hanno proposto un escursione del costo di 0$ sulle colline fino ad arrivare dietro la scritta Hollywood. È stato bellissimo camminare nei sentieri per arrivare prima ai piedi dell scritta e poi continuare a salire per andarci dietro. E una volta in cima la vista di Los Angeles, non ha eguali.

Los Angeles

In tema di viste e skyline, dopo un hamburger  awaiiano da Umami, mi sono diretto al Griffith Observatory per poter vedere la città degli angeli nella gold e blue hour fino ad arrivare a sera. E comunque ragazzi, Los Angeles è davvero bella. Completamente diversa New York, ma con un anima romantica che una volta compresa ti conquista completamente.

Io non sono d’accordo con chi dice che bastano 3-4 giorni per poter visitarla, perché il vero modo è carpire la sua essenza e la sua filosofia passando da una spiaggia all’altra, da Long Beach a Venice, da Santa Monica a Malibu per poi tuffarsi nella vita notturna della Sunset Strip e avere più tempo per vedere e vivere la vera Los Angeles, che è quella messicana!!!

Se avete domande o curiosità vi aspetto nei commenti qui sotto oppure contattatemi su Facebook o Instagram.

2 pensieri riguardo “La prima tappa del mio viaggio in California: Los Angeles

  1. Ciao, io pensavo di andarci a novembre, da sola, ma è così fondamentale prendere la macchina per girarla? Xk da sola mi sembra un costo un po’ eccessivo…. 😫
    Un altra cosa ho letto da varie parti che salire fino alla scritta Hollywood non si può xk se ti beccano ti fanno una multa… voi avete rischiato o si può fare ?

    1. Ciao Stefania,
      Scusami se ti rispondo solo ora ma ero all’estero.

      Per quanto riguarda LA la macchina è fondamentale. Se non vuoi affittarla devi comunque affidarti agli Uber per gli spostamenti, perché i taxi costano uno sproposito. Tieni conto che a LA non c’è la metro e che il servizio di autobus non è così affidabile.

      Per quanto riguarda la scritta Hollywood è vietatissimo andare a toccarla, anche perché è ben recitante.
      Il modo per avvicinarsi il più possibile è seguire il sentiero che porta sulla cima del monte Lee per e arrivare alle spalle della scritta.
      Tra l’altro, secondo me, è la vista più bella di Los Angeles.

      Spero di esserti stato di aiuto 😊 Se hai bisogno di farmi qualche altra domanda non esitare.
      Nel caso puoi anche contattarmi sul mio profilo Instagram 😊

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