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New York, dove tutto ha avuto inizio

New York, dove tutto ha avuto inizio

Per ogni cosa c’è un inizio…e cosa c’è di meglio che partire da un tuo pallino fisso?

Sono cresciuto con il mito di questa meravigliosa città e quando decisi di comprare il biglietto aereo avevo anche in mente che tipo di vacanza fare.
Il mio scopo era guardare ogni angolo di strada con il miscuglio di razze, colori, suoni e odori che si possono trovare visitando a piedi New York.

Quello che ne è venuto fuori e stata una vacanza surreale.

Come in un film – 7 giorni a New York

New York è una città unica. Ti rapisce, ti entra dentro completamente e non ti lascia più. Per me è stato il primo viaggio da solo e a dire la verità all’inizio ero un pò spaventato anche perché era anche la prima volta oltre oceano, e quindi non sapevo bene cosa aspettarmi. E invece è stata un esperienza unica e ogni giorno è stato un escalation di emozioni a partire dalla prima sera.

Giorno 1 – Time Square

Sono atterrato a New York nel pomeriggio e dopo aver capito come usare la metro ed essere arrivato in albergo per lasciare le valigie, avevo un solo pensiero fisso in merito alla prima cosa da visitare.
Così mi sono tuffato immediatamente a Time Square e nella sua “bellissima confusione”.
Potete immaginare cosa possa significare per un ragazzo proveniente da un piccolo paese in Abruzzo, ritrovarsi in un posto del genere così surreale con le mille luci dei suoi maxi schermo e con la miriade di persone che la popolano…per non parlare di tutti i personaggi strani che si possono incontrare.
Qui ho trovato un’energia incredibile che mi ha avvolto e coccolato dal primo all’ultimo momento, e che mi ha accompagnato per tutto il resto della vacanza.

Come in un film

Giorno 2 – Wall Street, Liberty Island e Ground Zero

La mattina seguente ho deciso di partire di buon ora per visitare una delle zone nevralgiche della città. Così ho preso la metro e sono sceso a Wall Street, il cuore finanziario della città. Camminando tra le strade eleganti e la giungla di grattacieli popolati da uomini d’affari, è possibile trovare edifici carichi di storia. Questo perché anche se la zona sembra molto recente, in realtà è dalla Lower Manhattan che gli Olandesi hanno creato la città di New York.
Camminando per queste strade è inevitabile imbattersi nel Charcing Bull, simbolo del capitalismo americano.

Superata Wall Street mi sono diretto verso Battery Park per poter prendere il traghetto per visitare la Statua della Libertà ed Ellis Island, nonostante prima di partire molti mi avessero sconsigliato di visitare Liberty Island perché a loro dire non era un granché…ma per me era come andare a Parigi e non visitare la Tour Eiffel. E infatti è stato emozionante trovarsi ai piedi di Miss Liberty ascoltando la storia di New York e ripercorrere i passi dei milioni di immigrati che nel secolo scorso hanno superato difficoltà incredibili per arrivare negli Stati uniti con la speranza di una nuova vita.

Come in un film

Ho concluso la giornata con la visita a Ground Zero e al Museo dell’11 settembre. Non credo di riuscire a descrivere cosa ho provato. Trovarsi nel punto esatto dove sorgevano le Torri Gemelle e dove invece ora ci sono due bellissime fontane alla memoria di tutte le persone scomparse quell’orribile giorno. Sicuramente la gente di New York conosce la sofferenza ma conosce anche il modo di rialzarsi e ripartire, anche dopo una tragedia del genere. E’ stato incredibile entrare nel museo e vedere i resti delle impalcature delle vecchie torri, le video testimonianze, le vetrine dei negozi ricoperte dalla polvere e dai calcinacci perfettamente conservati.
La mia emozione ha raggiunto il culmine subito dopo, salendo sulla Freedom Tower. Qui dopo aver visto un video musicale proiettato su un telo, quest’ultimo è stato sollevato svelando la vista sulla città…mozzafiato!!!

Come in un film

Giorno 3 – Top Of The Rock

Dopo i primi due giorni la mia adrenalina era talmente alta che mi bastavano poche ore di sonno per rimettermi in cammino.

Così sono partito da casa evitando di prendere le metro e dall’Upper West Side sono arrivato a piedi in centro, gustandomi tutti gli scorci cittadini con in mano il classico bicchierone di caffè. Mi sono diretto sulla 5th Avenue nella zona del Rockfeller Center per poter ammirare un’ altra vista dall’alto della città salendo sul Top Of the Rock, questa volta in pieno giorno. Una vera gioia per gli occhi la vista su Central Park e dei grattacieli circostanti.
Tutta la zona è piena di punti di interesse da visitare e rappresenta la parte più ricca della città con i suoi prestigiosi negozi e musei e con la 5th che divide Manhattan letteralmente in due.
A questo punto avevo bisogno di rilassarmi e quindi ho noleggiato una bici per poter visitare Central Park, il grande polmone verde della città. Che lo si faccia a piedi, con una bicicletta o con una carrozza, passare del tempo nel parco permette di staccare completamente da tutta la frenesia della città e recuperare le energie per poi rituffarsi nel delirio.

Giorno 4 – East Village

In questa giornata ho concentrato la mia attenzione su tutta la zona dell’East Village. Nonostante in passato non godesse di buona fama, oggi è una delle zone più trendy e popolate della città frequentata da molti giovani. E’ una zona molto tranquilla dove poter passeggiare e fermarsi in uno dei tanti locali alla moda per bere qualcosa. L’atmosfera è quella di un enorme campus universitario.

Da qui mi sono diretto a Chinatown e Little Italy. Ogni volta che si entra in una Chinatown sembra di fare un tuffo nel passato con tutte le bancarelle ammucchiate lungo la strada, il disordine e la sporcizia classica dei quartieri cinesi.
Dove finisce la Cina inizia Little Italy, che è più una tappa obbligata che una vera propria zona da visitare.

Giorno 5 – Madison Square Garden

Da appassionato di basket non potevo non dedicare una giornata all’arena più famosa del mondo, il Madison Square Garden.
Durante la mattinata sono entrato nell’ arena per poter fare un tour guidato che permette, al  prezzo di 20$, di poter visitare tutto il palazzetto arrivando quasi a toccare il campo, e fin dentro gli spogliatoi. E’ stata una sensazione indescrivibile essere nello stesso palazzetto dove i miei idoli di infanzia hanno giocato tutte quelle partite viste in tv ad orari assurdi nelle notti italiane.
Ma ovviamente quello che volevo era poter guardare un match di basket. Così ho comprato un biglietto per vedere una partita delle New York Liberty, squadra femminile (in estate purtroppo non giocano i miei amati Knicks). E’ stato comunque uno spettacolo unico, in attesa di tornare per vedere una partita NBA.

Una volta finita la partita mi sono diretto a qualche isolato di distanza per vedere il famoso Flat Iron Building e per mangiare uno degli hamburger più buoni di tutta New York all’interno del Madison Square Park, in un chiosco Shake Shack dove a volte bisogna  fare fila per diverse ore per poter mangiare.

Come in un film

Giorno 6 – Empire State Building

L’ultima zona che ho visitato è stata Greenwich Village. Questo quartiere è uno dei più belli e più caratteristici della città, considerato da tutti come il quartiere degli artisti.
A differenza delle altre zone qui la vita scorre un pochino meno frenetica e i grattacieli lasciano il posto ad edifici più bassi, viali alberati, playground e molti bellissimi locali nel quale poter passare le serate.
La zona più bella del Village è l’High Line, una vecchia ferrovia in disuso adibita a passeggiata panoramica che arriva fino al quartiere Chelsea.

Ho dedicato la fine della giornata all’ultimo osservatorio della città, quello che forse offre la vista migliore. Sono andato a vedere il tramonto sull’Empire State Building. Da qui è possibile avere una vista di New York a 360°, e se si aspetta la sera è possibile vedere anche i fasci di luce che rievocano le Torri Gemelle.

Giorno 7 – Brooklyn

La mia vacanza si è conclusa visitando un altro luogo di culto, almeno per chi come me è appassionato di basket, ovvero Coney Island (se avete visto He Got Game sapete di cosa sto parlando!!!). La zona più famosa è quella della spiaggia con il luna park a due passi. Dopo aver vinto un peluche sono andato verso il quartiere Dumbo, uno dei più famosi di Brooklyn. Bellissimi lo scorcio cittadino che permette di vedere il famoso ponte fare capolino tra le case e il parco appena sotto il ponte dove si può sorseggiare una birra ammirando lo skyline di “Gotham”.
La ciliegina sulla torta di questa esperienza è stata percorrere a piedi il Ponte di Brooklyn alla ricerca degli ultimi scatti di una vacanza indimenticabile.

Come in un film

Alla fine dei 7 giorni avevo le gambe a pezzi, ma il cuore pieno di gioia per aver realizzato un altro piccolo sogno nel cassetto, e per aver capito che la mia strada aveva subito una svolta radicale.

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